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Il ferro, in quanto micronutriente essenziale per la produzione di energia e componente essenziale dell’emoglobina e della mioglobina, riveste un ruolo importante per la salute della donna e in particolar modo per la salute della donna che pratica sport di endurance (es. corsa, ciclismo…). La donna in età fertile può andare incontro a carenza di ferro (con anemia o senza anemia) a causa del bilancio negativo del ferro cui contribuisce un insufficiente apporto alimentare e la presenza di mestruazioni.
Lo stato di carenza di ferro può essere trattato tramite: supplementazione orale, iniezioni intramuscolari o intravenose, approccio dietetico con eventuale introduzione di alimenti addizionati di ferro o naturalmente ricchi di questo micronutriente. Per quanto riguarda i trattamenti basati sull’integrazione bisogna sempre tenere in considerazione, soprattutto per le atlete, i possibili effetti avversi quali: disturbi intestinali, costipazione e nausea e monitorare i dosaggi per evitare sovraccarichi.
La sintomatologia con cui si manifesta la carenza di ferro è caratterizzata da affaticamento, sensazione di stanchezza e insorgenza precoce di una sensazione di fatica, mal di testa, capogiri e dispnea superiore al normale durante l’esercizio fisico. Si tratta di sintomi non specifici dell’anemia che spesso possono essere associati ad altre patologie o a stress e questo rende la diagnosi di anemia più difficile da diagnosticare e la necessità di ricorrere a esami del sangue specifici. L’anemia resta una condizione che certamente influenza negativamente la performance sportiva dell’atleta e che va, quindi, attentamente monitorata.
L’anemia sideropenica insorge quando non c’è abbastanza emoglobina da soddisfare l e esigenze dell’organismo ed è caratterizzata da bassa concentrazione di emoglobina nel sangue e da un basso livello di ferritina. Questo quadro patologico può manifestarsi come conseguenza di un apporto alimentare inadeguato. Essa, infatti, è il risultato di un bilancio marziale negativo in cui la quota di ferro assorbito con la dieta è inferiore al valore totale di ferro perso durante il giorno.
E’ possibile fare una classificazione del grado di anemia in funzione della concentrazione di emoglobina [(Hb)] nel sesso maschile e in quello femminile come riportato nella tabella sottostante. (10)
HB | Uomo adulto | Donna in età fertile |
---|---|---|
Status anemico | < 13g/100 ml | < 12g/100 ml |
Anemia lieve | 10g/ml<[Hb]<12g/100ml | 10g/ml<[Hb]<12g/100ml |
Anemia modesta | 8g/ml<[Hb]<10g/100ml | 8g/ml<[Hb]<10g/100ml |
Anemia severa | [Hb]<8g/100ml | [Hb]<8g/100ml |
Fabbisogno di ferro nella donna
I livelli di assunzione raccomandata (LARN) per il ferro sono età e sesso dipendenti. I LARN per la popolazione nelle donne in menopausa sono di 10 mg/die, mentre nelle donne in età fertile di 18 mg/die.
Fonti alimentari di ferro, assorbimento e biodisponibilità.
Il ferro si trova negli alimenti di origini animale sotto forma di ferro eme. Mentre negli alimenti di origini vegetale il ferro si trova sotto forma di ferro non-eme che risulta più difficilmente assorbibile con un’efficienza che varia dal 2% al 20%. L’assorbimento di ferro dalla dieta dipende non solo dalla quantità totale di ferro contenuta negli alimenti, ma anche dal tipo di ferro (eme o non eme) e dalla presenza di promotori dell’assorbimento come la vitamina C e alcuni acidi organici o inibitori dell’assorbimento come fitati, composti fenolici e dalla presenza di calcio nella dieta. Bisogna, inoltre, considerare che la regolazione del bilancio del ferro nell’organismo è anche influenzata dalla concentrazione di ferro individuale e quindi l’assorbimento è influenzato dall’omeostasi interna del soggetto. Questo indica che, aldilà dell’introduzione alimentare giornaliera, l’assorbimento di ferro è fortemente influenzato dalla concentrazione di ferro presente nell’organismo.
Relativamente alle principale fonti alimentari di ferro di seguito sono riportati i valori medi di ferro per 100 gr di alimento riferiti agli alimenti a più alto contenuto di ferro tratti dalle tabelle di composizione degli alimenti del CREA (consiglio per la ricerca in agricoltura e analisi dell’economia agraria) aggiornati al 2019. (11)
Alimento | Ferro (mg/100gr) |
---|---|
Milza di bovino | 42 |
Fegato di suino | 18 |
Cacao amaro in polvere | 14.3 |
Crusca di frumento | 12.9 |
Fegato di ovino | 12.6 |
Fegato di equino | 9 |
Fagioli borlotti secchi | 9 |
Fegato di bovino | 8.8 |
Lenticchie secche | 8 |
Radicchio verde fresco | 7.8 |
Ceci secchi | 6.4 |
Anacardi | 6 |
Rucola fresca | 5.2 |
Fave secche sgusciate crude | 5 |
Cioccolato fondente | 5 |
Piselli secchi | 4.5 |
Nocciole secche | 3.3 |
Noci di Macadamia | 3 |
Mandorle secche | 3 |
Spinaci crudi | 2.9 |
Foglie di rapa cruda | 2.7 |
Noci | 2.6 |
Conclusioni
Da un punto di vista nutrizionale il mantenimento di un bilancio positivo di ferro e della sua omeostasi nelle donne dovrebbe incentrarsi su accorgimenti nutrizionali che garantiscano un aumento totale dell’apporto alimentare di ferro, e in particolare di ferro eme, e un’attenzione nella composizione del pasto per aumentare la biodisponibilità del ferro.
A questo proposito, alimenti ricchi di ferro possono essere consumati con frutta e verdura che aumentano l’assorbimento di ferro grazie alla presenza di elevati livelli di vitamina C. Allo stesso modo, bisogna prestare attenzione a quei nutrienti come il tè, il caffè e il calcio il cui consumo nello stesso pasto dovrebbe essere evitato in quanto agiscono da inibitori dell’assorbimento del ferro. La maggior parte degli studi attualmente disponibili supporta l’effetto positivo che gli interventi alimentari hanno sul bilancio del ferro nelle donne che mostrano stati carenziali.
P.I. 00615191202
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